Articolo su Tifeo Web

“Una Randazzo segreta? Il racconto del passaggio dei cavalieri templari”, intervista a cura di Ornella Lodin pubblicata sul sito web “Tifeo Web” l’8 novembre 2010.

Dan Brown ha acceso i riflettori, in maniera più seria rispetto ad Indiana Jones, su un tema che a tutt’oggi risulta “intricante e fiabesco”, ma che potrebbe invece nascondere una storia parallela a quella che noi oggi studiamo e conosciamo, volutamente sottaciuta e tramandata in un codice che ha una data predestinata, forse, per essere decriptato: I Templari, il Graal ed il Priorato di Sion. Brown nei suoi scritti sberleffa Kubrick per i riti erroneamente rappresentati decontestualizzandoli, eppure, lo stesso Brown “Ha volutamente strumentalizzato i Templari, mescolando la verità alla fantasia, al fine di ottenere come risultato la vendita di milioni di copie dei suoi libri, far parlare di sé danneggiando tutti i seri ricercatori” è l’opinione di Angela Militi, 34 anni, nativa di Randazzo ma che dal 1997 vive a Venezia.
Angela è autrice di una ricerca interessante “Randazzo Segreta” che svelerebbe il passaggio dei Cavalieri Templari nel nostro paese siciliano. Tale studio è una ricerca minuziosa e precisa, nella simbologia, numerologia ed archeoastronomia delle chiese di Randazzo che ha inoltre visto la consulenza della Professoressa Flavia De Rubeis dell’Università Cà Foscari – docente di Paleografia latina ed Epigrafia medievale – per l’epigrafe della Basilica Minore di Santa Maria, il Professor. Gaspani – astronomo dell’I.N.A.F di Milano – per i contenuti archeoastronomici, Rav Avraham Dayan, Vice rabbino della Comunità Ebraica di Venezia che ha controllato i valori gematrici del lavoro, il dott. Bertolo che ha eseguito le misurazioni delle chiese medievali e del Castello Svevo di Randazzo utilizzando una stazione totale. Della ricerca di Angela, verranno fatte due pubblicazioni: una con il Prof. Gaspani che tratterà le notizie storiche e la parte archeoastronomica, e un’altra “Randazzo segreta” ad opera dell’autrice nel 2011. Lo studio della Militi è particolarmente interessante perché confuta l’ipotesi sostenuta nel libro “La Rivelazione dell’Aquila”, Ceccarelli e Cautilli, secondo cui la città sarebbe stata fatta costruire dallo Svevo Federico II sulla stessa pianta di Gerusalemme ma con i punti cardinali invertiti, ma che, “Analizzando scrupolosamente le due piantine” dice la ricercatrice “ho constatato che non è del tutto esatto, dai miei studi risulta che solo collocando la chiesa di Santa Giusta sul monte del Tempio della Città Santa e facendo coincidere l’Est geografico e non il Sud de L’Aquila con il Nord geografico di Gerusalemme, il tutto coinciderebbe”. Da quasi 10 anni Angela si occupa di Astrologia, ma non di quella che si intende comunemente e “commercialmente”, bensì di quegli studi che per secoli hanno scritto quella storia parallela e architettonica di cui accennavamo prima.

Cosa ti ha portato ad approfondire gli studi legati alla simbologia e numerologia, l’archeoastronomia, i Templari ed il Priorato di Sion?
Fin da piccola l’astronomia mi ha sempre affascinato, a differenza degli altri bambini che chiedevano a “Babbo Natale” giocattoli, io chiedevo il telescopio in modo da osservare meglio e studiare quel cielo stellato che mi meravigliava così tanto; i Templari ed i “grandi misteri” hanno sempre occupato un posto primario tra gli studi di mio interesse.

Come è stata presa nell’ambiente che si occupa di questi studi una simile scoperta?
Questo lavoro è stato presentato solo in ambiente astrologico, dove ha destato stupore e molta curiosità.
Fino ad oggi non ho avuto ancora il piacere di confrontarmi con qualcuno dell’ambiente che si occupa di questi studi; nel Novembre del 2007 e successivamente nel 2008 e nel 2009 ho inviato diverse e-mail alla redazione di Voyager, ma silenzio assoluto; nel 2009 ho scritto ad Adriano Forgione ma non mi ha mai risposto; mentre il mondo accademico, nella persona del prof. Gaspani, mi ha fatto i complimenti per come avevo affrontato il lavoro archeoastronomico. Nel 2010 ho scritto alla sig.ra Uberti Marisa, webmaster del sito duepassinelmistero.com, che è stata la prima a credere nell’importanza di questo lavoro e a pubblicare un mio articolo sul suo sito, a seguito del quale sono stata contatta dal prof. Gaspani che dopo aver letto il lavoro completo ha trovato lo stesso molto interessante sotto il profilo archeoastronomico.

In Italia trovi che ci siano ancora “remore” a prendere sul serio ricerche del genere?
Penso proprio di si, in particolar modo nel mondo accademico, forse perché hanno degli schemi troppo rigidi, dove varcare la soglia pur avendo le prove che quello che si afferma è verificabile, vuol dire, a mio avviso, essere derisi, criticati e tagliati fuori. Un esempio può essere il dott. Jim Berkland, geologo statunitense che dopo aver sviluppato e sperimentato con successo un metodo di previsione dei terremoti, nel 1989 fu sospeso dalla sua posizione di geologo della Contea di Santa Clara (California) e diffidato da un gruppo di scienziati dal pubblicare le sue teorie.

Hai già qualche indizio su quale possa essere la IV città?
No, credo che non sarò io a trovarla ma verrà individuata da qualche altro appassionato ricercatore che magari come me, dopo aver letto questo capitolo, cercherà conferme sulla veridicità della scoperta e gli si accenderà la lampadina, proprio come capitò a me dopo aver letto “La Rivelazione dell’Aquila”, la mia scoperta avvenne essa stessa per caso: volendo verificare con Google Earth l’attendibilità di quanto scritto dagli autori – purtroppo il mio più grande difetto/pregio è quello di verificare tutto quello che leggo, ovviamente fin dove mi è possibile – , mi accorsi di due particolari importanti. Il primo fu che solo facendo coincidere l’Est geografico e non il Sud de L’Aquila con il Nord geografico di Gerusalemme il tutto coincideva, penso si tratti di un banale errore di distrazione che non è stato notato nemmeno dalla redazione di Voyager nella puntata dedicata a L’Aquila e che io gli avevo fatto notare tramite una mail successiva alla stessa e che, anche in questo caso, non ha avuto risposta . Il secondo fu che anche Randazzo presentava le stesse analogie con L’Aquila e Gerusalemme, in questo caso però bisognava far coincidere il Sud geografico di Randazzo con il Nord geografico della Città Santa.

Conti di andare avanti nella tua ricerca?
È quello che sto già facendo, c’è ancora tanto da portare alla luce, sono sicura che quello che ho “scoperto” fin’ora sia solo la punta di un iceberg. Desidero portare a compimento un lavoro iniziato qualche tempo fa sullo stemma della città di Randazzo. Alcuni indizi mi hanno portato ad approfondire degli studi su un manufatto riconducibile, molto probabilmente, alla Massoneria. Intanto sto conducendo uno studio su alcuni quadri posti nelle chiese di Randazzo che mi hanno fatto nascere delle perplessità. Inoltre mi sono prefissata, per quanto possibile, di passare al settaccio gli archivi ecclesiali che in un primo momento avevo scartato, alla ricerca di qualche documento che testimoni il passaggio dei templari in Città.

Non credi che con qualche Università estera potresti avere maggiore opportunità di portare avanti la tua ipotesi di ricerca?
Credo sia molto probabile. Le Università estere sono molto più aperte a queste tematiche rispetto a quelle italiane. Purtroppo non ho contatti con l’estero.

Cosa ti auguri con questo studio?
Il mio più grande desiderio è che la città di Randazzo sia rivalutata e amata un po’ di più dai suoi cittadini e soprattutto dai giovani, in modo da tornare ad essere una splendida città, come lo fu in un tempo ormai lontano. La mia speranza è che questo lavoro serva ad aggiungere un altro tassello per poter affermare che in passato nulla veniva lasciato al caso ma faceva parte di un grande progetto unitario, di una conoscenza ormai andata perduta.

Ornella Lodin

Articolo su Tifeo Webultima modifica: 2010-11-08T19:54:00+01:00da angela-militi
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