Il 2019 è l’anno di Leonardo da Vinci (fig. 1): a cinquecento anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 2 maggio 1519, il mondo intero ricorda il grande genio rinascimentale con tanti eventi ed iniziative.
Figura 1: Torino, Biblioteca Reale, Autoritratto di Leonardo da Vinci, 1510-1515
In occasione di questa importante ricorrenza, colgo l’opportunità per segnalare l’esistenza di un affresco inedito: il «Cenacolo Randazzese» (fig. 2).
Figura 2: Il “Cenacolo Randazzese”
L’Ultima Cena – il cosiddetto Cenacolo[1] – di Leonardo da Vinci (fig. 3), conservata nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, rappresenta in assoluto una delle opere d’arte più importanti di tutti i tempi.
Figura 3: Milano, Santa Maria delle Grazie, Ultima Cena, Leonardo da Vinci, 1494-1498
Il grande artista immortala un particolare momento descritto nel Vangelo di Giovanni (13, 21): quando Gesù annuncia il tradimento di uno degli apostoli: “In verità vi dico uno di voi mi tradirà”. Leonardo si concentrò soprattutto sulle varie reazioni avute dagli apostoli alla notizia, in modo da dare un significato più personale all’intera opera. Gli apostoli, infatti, sono ritratti nell’atto di mostrare un’ampia varietà di emozioni, dalla sorpresa, fino alla rabbia.
Per realizzare l’opera, Leonardo utilizzò una tecnica sperimentale di pittura a tempera grassa e altri leganti oleosi su intonaco. Questa singolare tecnica, tuttavia si rivelò molto fragile e particolarmente soggetta a deterioramenti dovuti all’umidità, tant’è che già pochi anni dopo esser stato dipinto, il Cenacolo iniziò a rovinarsi. Lo stesso Giorgio Vasari, parlando della copia fatta da fra Girolamo, scrive che nel 1566 durante la sua visita a Milano, vide il Cenacolo «tanto male condotto che non si scorge più se non una macchia abbagliata»[2].
Così nel tentativo di mantenere viva la memoria del capolavoro leonardesco si iniziarono a realizzare numerose copie dell’originale, sia a grandezza naturale (affreschi, tele e tavole), sia su supporti minori (disegni e incisioni). Tra le opere a grandezza naturale la più famosa e la più vicina all’originale è la copia di Giovan Pietro Rizzoli detto il Giampietrino (1495-1549), un allievo di Leonardo, l’opera proveniente dalla Certosa di Pavia (1520 ca.), poi acquistata nel 1821 dalla Royal Academy di Londra, si trova oggi esposta al Magdalen College di Oxford, sebbene sia spezzata nella parte superiore (fig. 4).
Figura 4: Oxford, Magdalen College, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Giampietrino, olio su tela, 1520 circa
Altra copia, leggermente più piccola di dimensione, è quella attribuita a Marco d’Oggiono (1475 ca.-1524 ca.), anch’egli allievo di Leonardo, dipinta ad olio su tela (549×260 cm, 1520 ca.), che si trova esposta al Musèe de la Reinassance nel Castello di Ècouen, poco a nord di Parigi, di proprietà del Louvre (fig. 5). Anche il Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo ne conserva una copia, attribuita genericamente a un “artista lombardo” del XVI secolo, probabilmente l’unica in cui appare distintamente il soffitto come doveva essere in origine (fig. 6).
Figura 5: Francia, Ècouen, Musèe de la Reinassance, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Marco d’Oggiono, olio su tela, 1520 circa
Figura 6: San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo lombardo, olio su tela, XVI secolo
Altre copie meno famose sono quella di un anonimo fiammingo esposta nel Da Vinci Museum dell’abbazia di Tongerlo in Belgio (fig. 7) e la copia di un anonimo allievo di Leonardo (1550 ca.), custodita nella chiesa parrocchiale di Ponte Capriasca in Ticino, vicino Lugano (fig. 8).
Figura 7: Belgio, Abbazia di Tongerlo, Da Vinci Museum, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo fiammingo, olio su tela, 1500 circa
Figura 8: Ponte Capriasca, Chiesa di Sant’Ambrogio, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo, olio su tela, inizio XVI secolo
Altre copie da ricordare sono quelle conservate nella chiesa di San Giorgio ad Alzate Brianza (1531), attribuita al pittore comasco Sigismondo de Magistris (1490 ca.- 1548) (fig. 9), quella della chiesa di San Lorenzo Maggiore a Milano attribuita ad Antonio della Corna (fig. 10), ed ancora la copia realizzata dal pittore Andrea Bianchi detto il Vespino e il Copista su commissione del cardinale Federico Borromeo, oggi conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano (fig. 11). Ulteriore copia è quella rinvenuta, agli inizi del 2019, nel Convento dei Cappuccini a Saracena in Calabria (fig. 12), dall’Associazione Culturale Mistery Hunters[3].
Figura 9: Alzate Brianza, Chiesa di San Giorgio, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Sigismondo de Magistris, affresco, 1531
Figura 10: Milano, Chiesa di San Lorenzo Maggiore, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo attribuita ad Antonio della Corna, affresco, fine secolo XV
Figura 11: Milano, Pinacoteca Ambrosiana, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, 1611-1616
Figura 12: Saracena, Convento dei Cappuccini, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo, affresco
Tuttavia anche la città di Randazzo possiede una copia di questa meravigliosa opera, celata e abbandonata nell’ex convento dei Frati Minori Osservanti di Santa Maria di Gesù, ridotto ormai a rudere (fig. 13).
Figura 13: Randazzo, Ruderi dell’ex convento dei Frati Minori Osservanti di Santa Maria di Gesù, secolo XV
L’affresco (fig. 2), di cui è ignoto sia l’autore che la data di realizzazione, purtroppo molto danneggiato e in pessime condizioni di conservazione, si trova sulla parete di fondo di quello che un tempo fu il refettorio del complesso conventuale (fig. 14), luogo in cui i frati consumavano il pasto in comunione spirituale con la preghiera, ascoltando passi evangelici.
Figura 14: Refettorio dell’ex convento
Lungo una fascia perimetrale posta al di sotto dell’attacco della volta corre un’iscrizione latina a vernice nera, disposta su un’unica linea (fig. 15). Essa, di epoca più recente rispetto all’affresco (1852), recita:
vobis, ne solliciti sitis [a]ni[m]ae vestrae [quid] manducetis [ne]que // – – – – – – [ill]is? Quis autem vestrum co[gitans] – – – – – – ad [s]taturam suam cubitum unum? Et // de vestimento quid solliciti estis 1852 Nolite ergo soliciti esse, dice//[ntes] – – – – – -operiemur? H[aec] – – – – – – [in]d[igentis][4]
Figura 15: Parte dell’iscrizione latina che corre lungo una fascia perimetrale posta al di sotto dell’attacco della volta
Il testo è ripreso da un passo del Vangelo di Matteo[5] estratto dal Codex Corbeiensis:
«Ideo dico vobis, ne soliciti sitis animae vestrae quid manducetis, neque corpori vestro quid induamini. Nonne anima plus est quam esca: et corpus quam vestimentum? Respicite volatilia coeli, quoniam non serunt, neque metunt, neque congregant in horrea: et pater vester coelestis pascit illa. Nonne vos magis pluris estis illis? Quis autem vestrum cogitans potest adjicere ad staturam suam cubitum unum? Et de vestimento quid soliciti estis? Considerate lilia agri quomodo crescunt: non laborant, nec nent. Dico autem vobis, quoniam nec Salomon in omni gloria sua coopertus est sicut nuum ex istis. Si autem foenum agri, quod hodie est, et cras in clibanum mittitur, Deus sic vestit: quanto magis vos minimae fidei? Nolite ergo soliciti esse, dicentes: Quid manducabimus, aut quid bibemus, aut quo operiemur? Haec enim omnia gentes inquirunt. Scite nim pater vester, quia his omnibus indigentis»[6].
NOTE
[1] La parola “cenacolo” si eredita dal latino Cenaculum (luogo dove si cenava).
[2] Vasari G., Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti, Trieste, 1862, p. 943.
[3] Morosi S., Calabria, copia dell’Ultima Cena ritrovata in un convento abbandonato, in Corriere della Sera, 8 gennaio 2019, < https://www.corriere.it/cronache /19_ gennaio_08/calabria-copia-dell-ultima-cena-ritrovata-un-convento-abbandonato-e3abd c16-131b-11e9-bf49-18644da0d07c.shtml?refresh_ce-cp>, agg. 2019.
[4] La trascrizione del testo dell’iscrizione è dato in minuscolo, utilizzando le maiuscole secondo gli usi comuni. La punteggiatura è stata rispettata; i dittonghi a lettere inserte æ sono stati trascritti con lettere separate. Le lacune vengono indicate tra parentesi quadre [ ], così come le integrazioni del testo nelle sezioni lacunose; per le lacune la cui entità non è precisabile, invece, si sono usati sei trattini – – – – – -. Si è inserita una doppia barra obliqua // per segnalare la fine della sezione.
[5] « Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta». La Sacra Bibbia, Edizione ufficiale della C.E.I., Roma, CEI-UELCI, 2001, Vangelo secondo Matteo, 6, 25-33.
[6] Eusebii Vercellensis, Evangelium cum variis versionis italicae exemplaribus collatum, in «Patrologiae cursus completus. Series Prima» accurante J.-P. Migne, Parisiis, 1845, Tomus XII, col. 175.
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Tossani D., L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci: Audioquadro, San Lazzaro di Savena (Bo), Area51 Publishing, 2015.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Le fotografie, quando non specificato diversamente, sono state eseguite dall’autrice.
Figura 1: Torino, Biblioteca Reale, Autoritratto di Leonardo da Vinci, 1510-1515,
<https://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci#/media/File:Leonardo_self.jpg>, agg. 2019.
Figura 3: Milano, Santa Maria delle Grazie, Ultima Cena, Leonardo da Vinci, 1494-1498,
<https://it.wikipedia.org/wiki/Ultima_Cena_(Leonardo)#/media/File:Leonardo_da_Vinci_-_The_Last_Supper_high_res.jpg>, agg. 2019.
Figura 4: Oxford, Magdalen College, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Giampietrino, olio su tela, 1520 circa, <https://www.inexhibit.com/wp-content/uploads/2017/11/ Giampietrino-Last-Supper-1520-Royal-Academy-of-Arts.jpg>, agg. 2019.
Figura 5: Francia, Ècouen, Musèe de la Reinassance, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Marco d’Oggiono, olio su tela, 1520 circa, <https://www.diocesisora.it/istituto/abitare-il-cenacolo/>, agg. 2019.
Figura 6: San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage , Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo lombardo, olio su tela, XVI secolo, <https://it.wikipedia.org/wiki/Opere_ tratte_dal_Cenacolo_di_Leonardo#/media/File:Leonardo_last_supper_hermitage.jpg>, agg. 2019.
Figura 7: Belgio, Abbazia di Tongerlo, Da Vinci Museum, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo fiammingo, olio su tela, 1500 circa, <https://it.wikipedia.org/wiki/ Opere_tratte_dal_Cenacolo_di_Leonardo#/media/File:Leonardo_da_Vinci_-_Last_Supper_(copy)_-_WGA12732.jpg>, agg. 2019.
Figura 8: Ponte Capriasca, Chiesa di Sant’Ambrogio, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo, olio su tela, inizio XVI secolo, <https://it.wikipedia.org/wiki/Opere_tratte_ dal_Cenacolo_di_Leonardo#/media/File:Cesare_da_Sesto_-_Ultima_Cena_ (copia).jpg>, agg. 2019.
Figura 9: Alzate, Chiesa di San Giorgio, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Sigismondo de Magistris, affresco, 1531, <https://www.chiesadimilano.it/senza-categoria/lultima-cena-di-alzate-brianzaispirata-al-cenacolo-di-leonardoma-con-originalita-32479.html>, agg. 2019.
Figura 10: Milano, Chiesa di San Lorenzo Maggiore, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo attribuita ad Antonio della Corna, affresco, fine secolo XV, <http://www.ultimacena. afom.it/milano-basilica-di-san-lorenzo-maggiore-ultima-cena/>, agg. 2019.
Figura 11: Milano, Pinacoteca Ambrosiana, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, 1611-1616, <https://www.ambrosiana.it/opere/ultima-cena/>, agg. 2019.
Figura 12: Saracena, Convento dei Cappuccini, Copia dell’Ultima Cena di Leonardo, Anonimo, affresco, <https://www.corriere.it/cronache/19_gennaio_08/calabria-copia-dell-ultima-cena-ritrovata-un-convento-abbandonato-e3abdc16-131b-11e9-bf49-18644da0d07c.shtml?refresh_ce-cp>, agg. 2019.